La storia
Teatro Valentino Garavani
Nel cuore di Voghera (PV), lungo la Via Emilia, sorge il Teatro Valentino Garavani, già Teatro Sociale, uno dei monumenti più rappresentativi dell’identità culturale e architettonica della città.
La sua storia si intreccia con quella della comunità vogherese, che nella prima metà dell’Ottocento volle dotarsi di un luogo stabile per lo spettacolo, la musica e la vita sociale: un segno di modernità e partecipazione civile.

I due progetti Moraglia
La nascita del Teatro Sociale non fu un processo immediato, ma il risultato di una lunga gestazione durata quasi vent’anni.
Tra i protagonisti di questa fase vi fu Giacomo Moraglia (1791–1860), architetto milanese di spicco del neoclassicismo lombardo, autore di opere importanti tra Milano e il Canton Ticino.
A lui la città affidò il compito di dare forma al sogno di costruire un teatro simbolo di civiltà e di progresso.
Nel 1827, Moraglia elaborò un primo progetto per il nuovo teatro, che avrebbe dovuto sorgere nella zona di Porta San Pietro, l’attuale piazza San Bovo.
Il disegno, elegante e ambizioso, prevedeva una sala “a cassa di violoncello” con quattro ordini di palchi sovrapposti, spazi di servizio e un Ridotto articolato in due ambienti: uno dedicato alla conversazione e uno alle occasioni mondane.
La posizione però fu giudicata troppo periferica e l’impresa si arrestò, lasciando il sogno sospeso per quasi un decennio.
Nel 1836, Moraglia fu nuovamente chiamato a rielaborare il progetto in una versione più monumentale, con la facciata principale rivolta verso Piazza Duomo, coerente con la tradizione dei grandi teatri lombardi dell’epoca.
Pochi anni dopo, subentrò l’architetto Gioachino Dell’Isola, che modificò il disegno orientando l’edificio verso la Via Emilia, soluzione che determinò l’attuale configurazione del teatro.
I disegni di Moraglia testimoniano il dialogo tra due generazioni di architetti e due concezioni dell’architettura teatrale: quella ideale e monumentale del Neoclassicismo e quella più funzionale e urbana dell’Ottocento maturo.

Il teatro come cuore della vita cittadina
Fin dalla metà dell’Ottocento, il Teatro Sociale divenne il centro della vita culturale e civile di Voghera.
Qui si alternavano melodrammi, concerti, spettacoli di prosa e serate danzanti che animavano la città e le sue famiglie più in vista.
Accanto alla sala teatrale nacquero il Ridotto e il Casino Sociale, spazi dedicati a incontri, conferenze e momenti conviviali, testimonianza di una vita urbana vivace e raffinata.
Per oltre un secolo, il teatro rappresentò la scena della città, accogliendo artisti e compagnie di rilievo nazionale e diventando luogo di identità collettiva e di crescita culturale.

Il lungo silenzio e la rinascita
Nel secondo dopoguerra, il progressivo mutamento delle abitudini sociali e la necessità di interventi strutturali portarono il teatro a un lento declino.
Negli anni Ottanta, a causa di gravi problemi di sicurezza, le porte del Teatro Sociale si chiusero e il sipario calò per quasi quarant’anni.
La città, tuttavia, non smise mai di sognarne la rinascita.
Nel XXI secolo prese avvio un imponente programma di restauro architettonico e artistico, promosso dal Comune di Voghera e sostenuto da diversi enti, con la supervisione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio.
Un lavoro accurato, condotto con rigore tecnico e sensibilità storica, che ha restituito al capolavoro ottocentesco la sua bellezza originaria, integrandola con le esigenze della contemporaneità.

L’intitolazione e il nuovo corso
Nel 2023, al termine di un lungo percorso di recupero, il teatro ha riaperto al pubblico con una solenne cerimonia, dopo 38 anni di chiusura.
In questa occasione è stato intitolato al grande stilista vogherese Valentino Garavani, icona di eleganza e creatività italiana nel mondo.
La Fondazione Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti ha contribuito in modo determinante alla rinascita del teatro, sostenendone la valorizzazione e favorendo un dialogo tra la tradizione culturale vogherese e la dimensione internazionale dell’arte.
La gestione e la programmazione artistica sono oggi affidate alla Fondazione Teatro Sociale di Voghera, che prosegue la missione originaria del teatro con un cartellone ricco di musica, opera, prosa, danza e incontri culturali, rendendo il teatro un punto di riferimento per l’intero territorio.

Il teatro oggi
Con la conclusione nel 2025 dei restauri del Ridotto e dell’ex Casino Sociale, presentati con la mostra “La Bellezza Restituita”, si è completato il percorso di rinascita del complesso storico.
Il Teatro Valentino Garavani è oggi un centro di eccellenza culturale, luogo di comunità e di formazione, dove la storia incontra l’innovazione e dove la città ritrova se stessa.
Dal 1845 a oggi, il teatro continua a rappresentare la scena più alta di Voghera, specchio della sua identità e della sua aspirazione alla bellezza.

